Efficienza energetica in edilizia: il climatizzatore ci seguirà passo passo

Non solo isolare di più e costruire impianti ed elettrodomestici a basso consumo. La nuova frontiera dell’efficienza energetica in edilizia — scrive La Stampa — potrebbe essere nei sistemi di riscaldamento e raffrescamento localizzato, capaci di produrre vere e proprie nuvole di calore o di freddo che seguono la persona, evitando dispersioni di energia in stanze poco frequentate e corridoi vuoti. Il paragone con la leggendaria nuvola di Fantozzi, che niente ha a che vedere in realtà con il risparmio di energia, può aiutare a immaginare l’effetto di questi impianti. Alcuni prototipi sono già stati realizzati dai ricercatori del Senseable City Lab del Massachussets Institue of Technology, dove si progettano le città del futuro. Frutto di una visione dell’architettura come «una sorta di ’terza pelle’ dopo quella biologica e i nostri abiti», come l’ha definita l’architetto e direttore del centro di ricerca di Boston Carlo Ratti parlando a Bolzano all’edizione 2016 della fiera Klimahouse. «Fino a oggi è stato un rivestimento rigido. Forse grazie ai network digitali l’ambiente costruito saprà adattarsi alle nostre abitudini e ai nostri modi: un’architettura viva, insomma, capace di modellarsi sulla vita» attraverso sensori e antenne wireless. In questo modo, è l’idea di Ratti, l’architettura potrà anche correggere quell’asimmetria fortissima tra l’occupazione effettiva degli edifici e i consumi energetici. Pensiamo a grandi biblioteche, a scuole e sedi universitarie con intere ale utilizzate solo in certe ore del giorno, agli immensi palazzi pubblici. In Italia, per fare un esempio, solo gli edifici utilizzati dall’amministrazione centrale dello stato più grandi di 250 metri quadrati sono oltre 3mila, con un consumo energetico complessivo che supera i 2mila GWh all’anno.

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